Nell’era della digitalizzazione, i pagamenti online sono diventati parte integrante della nostra quotidianità. Tuttavia, con la crescita dell’e-commerce e la progressiva scomparsa del contante, aumentano anche i rischi legati alle truffe informatiche. Comprendere i principali tipi di frodi e conoscere le tutele previste dalla legge è fondamentale per difendersi da queste minacce sempre più sofisticate.
Le truffe informatiche più comuni: phishing, spoofing e varianti
Tra le frodi più diffuse figurano:
- Phishing: messaggi o e-mail ingannevoli, apparentemente provenienti da enti affidabili, che mirano a carpire dati sensibili come credenziali bancarie o numeri di carte di credito.
o Varianti: Smishing (via SMS) e Vishing (tramite telefonata). - Spoofing: manipolazione dell’identità del mittente per far sembrare un messaggio autentico e proveniente da fonti affidabili, come una banca o un ente pubblico.
- Man in the Middle (MITM): l’attaccante intercetta le comunicazioni tra l’utente e il server, ad esempio durante l’accesso all’home banking.
- SIM Swap Fraud: sostituzione fraudolenta della SIM card dell’utente per ricevere i codici di autenticazione e completare transazioni bancarie non autorizzate.
Queste tecniche diventano sempre più credibili e difficili da riconoscere, rendendo fondamentale la prevenzione.
La legge a difesa degli utenti: la PSD2 e l’autenticazione forte
Per garantire una maggiore sicurezza nei pagamenti digitali, anni fa l’Unione Europea ha introdotto la direttiva PSD2 (Payment Services Directive 2), recepita anche in Italia. Uno dei punti cardine di questa normativa è l’obbligo per banche e prestatori di servizi di pagamento di adottare la Strong Customer Authentication (SCA), cioè l’autenticazione forte basata su almeno due fattori (ad esempio: password + codice OTP via SMS).
In caso di pagamenti non autorizzati, la legge stabilisce che la banca debba rimborsare l’utente, a meno che non riesca a provare che l’operazione sia stata da lui autorizzata. In questo modo, la responsabilità si sposta principalmente sugli istituti finanziari, che devono dimostrare di aver adottato adeguate misure di sicurezza.
Ma, tra responsabilità dell’utente e quella della banca, di chi è la colpa?
La normativa protegge i consumatori, ma riconosce anche un dovere di diligenza a carico dell’utente. Quest’ultimo deve:
- custodire con cura le proprie credenziali,
- non condividere dati sensibili,
- segnalare tempestivamente eventuali anomalie o operazioni sospette.
Se l’utente fornisce volontariamente i propri dati a un truffatore o agisce con negligenza grave, potrebbe essere considerato parzialmente responsabile.
La banca, d’altro canto, deve dimostrare di aver implementato tutti i sistemi di sicurezza necessari: se non riesce a provarlo, sarà ritenuta responsabile del danno subito dal cliente.
Truffe informatiche semplici e truffe sofisticate: come cambia la responsabilità
- Phishing e smishing: qui la responsabilità dell’utente è più evidente. Se l’utente clicca su link sospetti o comunica i propri dati senza verificare l’autenticità della fonte, può essere accusato di “credulità colpevole”.
- Spoofing e MITM: in queste frodi più sofisticate, l’utente può difficilmente accorgersi dell’inganno. In tali casi, spesso è la banca a essere ritenuta responsabile, soprattutto se non ha adottato sistemi di sicurezza avanzati.
- Il caso della SIM Swap Fraud: un dilemma legale. La SIM Swap Fraud è particolarmente complessa dal punto di vista giuridico. Molte sentenze hanno riconosciuto la responsabilità della banca, se l’utente riesce a dimostrare di aver subito la truffa e di aver agito con diligenza.
Tuttavia, in alcune pronunce minoritarie, la responsabilità è stata attribuita all’operatore telefonico, ritenuto colpevole di aver permesso la duplicazione della SIM senza i dovuti controlli.
📌 Cosa fare se sei vittima di una truffa informatica
Se sospetti di essere stato truffato durante un pagamento digitale o un’operazione di home banking, agisci immediatamente. Ecco i passi fondamentali:
1. Blocca subito i pagamenti e le carte collegate
o Contatta la tua banca o il tuo prestatore di servizi di pagamento e richiedi il blocco immediato della carta o del conto online compromesso.
o Richiedi un nuovo codice di accesso/credenziali.
2. Segnala l’accaduto all’istituto bancario
o Invia una contestazione scritta della transazione non autorizzata, allegando eventuali prove (screenshot, e-mail, SMS ricevuti).
o La banca è obbligata, ai sensi della PSD2, a rimborsarti l’importo entro il giorno lavorativo successivo, salvo dimostrare che l’operazione era autorizzata.
3. Presenta denuncia alle autorità competenti
o Rivolgiti alle Forze dell’Ordine o alla Polizia Postale per sporgere denuncia/querela.
Questo passaggio è fondamentale per avviare eventuali indagini e per dimostrare la tua buona fede.
4. Monitora il tuo conto e attiva sistemi di sicurezza
o Attiva notifiche in tempo reale per ogni movimento sul conto.
o Modifica tutte le credenziali di accesso e verifica periodicamente i tuoi movimenti bancari.
5. Richiedi assistenza legale specializzata
o Un avvocato esperto in diritto bancario e nuove tecnologie può valutare le responsabilità della banca o dell’operatore telefonico in caso di frodi complesse (come la SIM Swap Fraud).
o L’assistenza legale può aumentare le probabilità di ottenere un risarcimento o un rimborso completo.
Conclusioni: prevenire è meglio che curare
Le truffe informatiche e i pagamenti digitali rappresentano un ambito in continua evoluzione: i criminali affinano costantemente le loro tecniche e diventa sempre più difficile riconoscerle. Per questo, la prevenzione resta la migliore difesa:
- non condividere mai credenziali e codici OTP,
- diffidare di messaggi o link sospetti,
- utilizzare esclusivamente i canali ufficiali per le operazioni bancarie,
- attivare tutti i sistemi di sicurezza offerti dalla banca (notifiche, autenticazione a due fattori, ecc.).
La PSD2 e l’autenticazione forte sono strumenti legislativi fondamentali per aumentare la sicurezza, ma è altrettanto essenziale che gli utenti agiscano con responsabilità e consapevolezza.

