Risarcimento responsabilità medica

Risarcimento responsabilità medica

Chi ritiene di aver subito un danno per la responsabilità medica, può veder riconosciuto un adeguato risarcimento dei danni sofferti e causati da errori e omissioni dei sanitari.
Ogni qualvolta si verifica un errore per responsabilità medica o per malasanità e si avvia una procedura per ottenerne il risarcimento, si valutano tre tipologie di danno:

  •  biologico;
  •  patrimoniale;
  •  morale.

Si può ottenere il risarcimento per danno biologico quando si tratta di un danno fisico, temporaneo o permanente.
Mentre si può ottenere il risarcimento per danno patrimoniale quando si sono sostenute delle spese mediche a causa dell’errore del sanitario.
I danni morali, invece, sono quelli che coinvolgono il foro intero della vittima a causa delle sofferenze psicofisiche conseguenti dall’evento, ed anche per questo è previsto un risarcimento danni responsabilità medica.

 

Responsabilità medica: quali sono le scelte procedurali della vittima?

Si richiede un risarcimento danni per responsabilità medica quando siamo di fronte a negligenza, imperizia ed imprudenza nell’esecuzione degli obblighi del sanitario e del personale paramedico.
Come, ad esempio, un farmaco somministrato per errore, che magari provoca la morte del paziente.
Oppure, ci sono errori di interventi chirurgici che hanno un esito infausto, magari per un’infezione.
La vittima ha diritto di richiedere la tutela dei suoi diritti in tutte le sedi competenti, compresa quella penale attraverso una denuncia al medico responsabile e/o attraverso la segnalazione presso le sedi competenti.

Esiste una responsabilità “contrattuale” che fa riferimento all’articolo 1218 del Codice civile che sorge in caso di inadempimento dell’obbligazione e presuppone, quindi, un preesistente rapporto tra i soggetti.
Essa offre maggiori garanzie per gli aspetti legati alla prescrizione, la cui durata è pari a 10 anni e solleva il danneggiato da un’azione probatoria molto puntuale ed approfondita.
Per questo le azioni di risarcimento del danno per responsabilità medica sono prevalentemente dirette alla struttura sanitaria, relegando la responsabilità del medico alla sola evenienza “extracontrattuale”.

La responsabilità extracontrattuale, secondo l’art. 2043 del Codice civile si contrappone a quella contrattuale nella quale è proprio con l’illecito che si instaura un rapporto tra le parti.
Definire se la responsabilità medica ha natura contrattuale o extracontrattuale è estremamente importante, perché da ciò discende chi sarà chiamato a risarcire il danno cagionato.
La prima cosa da fare è quella di chiarire i fatti.

 

Cosa fare per chiedere il risarcimento 

Al fine di poter accertare eventuali responsabilità medico-sanitarie, innanzitutto, deve essere raccolta tutta la documentazione possibile (cartelle cliniche, esami strumentali, ecc.).
Queste richieste debbono essere rivolte alla struttura sanitaria e tutta la documentazione dovrà essere contestualizzata all’interno del precedente quadro clinico del danneggiato.
La legge prevede un tempo di sette giorni affinché la struttura sanitaria renda disponibile tale documentazione.
Successivamente, quando il quadro di quanto accaduto risulterà chiaro, supportato dal parere di professionisti, sarà possibile cercare di giungere ad un accordo tra chi ha subito il danno e chi deve rispondere della responsabilità medica.
E’ bene sottolineare che la mediazione deve essere richiesta ad un organismo di riferimento del territorio in cui ha la sede il tribunale competente per il giudizio.
Se esiste una sintonia tra le parti la vicenda si concluderà con un congruo risarcimento per responsabilità medica. In caso contrario, si dovrà ricorrere all’ambito giudiziale, rivolgendosi ad un Consulente Tecnico d’Ufficio (CTU), nominato dal tribunale. Egli avrà cura di accertare l’eventuale danno subito e la sua entità e se vi sono degli elementi per trovare un accordo o se invece si dovrà ricorrere a giudizio.