Responsabilità civile del medico

Responsabilità civile del medico

Per la cassazione la terapia meno invasiva è quella giusta

La recente sentenza della Corte di Cassazione n. 25825/2024 ha offerto un chiarimento fondamentale in materia di responsabilità civile del medico, portando attenzione alla scelta terapeutica e al nesso causale nei casi di danno al paziente. In particolare, la Corte ha stabilito che non è sufficiente chiedersi se una terapia alternativa avrebbe portato alla guarigione del paziente; il giudizio causale deve verificare se un diverso intervento avrebbe evitato i danni specifici subiti, richiedendo quindi una valutazione complessa e mirata.

 

Il caso e la decisione della cassazione sulla responsabilità civile del medico

La sentenza riguarda il caso di un paziente che, seguendo il consiglio medico, si è sottoposto a un intervento chirurgico, ma ha subito un peggioramento della propria condizione. In questo contesto, la Cassazione ha ribaltato la sentenza di appello, sostenendo che la responsabilità civile del medico non può basarsi solo su una comparazione tra terapie. Il vero nodo è stabilire se la condotta alternativa – quindi una terapia meno invasiva e più sicura – avrebbe impedito l’insorgere dei danni specifici, interrompendo di fatto il decorso causale che ha portato al peggioramento del paziente.
Questa decisione si inserisce in un orientamento giurisprudenziale che vede centrale il principio di precauzione in ambito medico. Il medico è quindi tenuto a scegliere la terapia che offre le maggiori garanzie di sicurezza, sulla base delle evidenze scientifiche e delle caratteristiche individuali del paziente.

La sentenza ribadisce anche l’importanza del consenso informato, riconoscendo al paziente il diritto di conoscere i rischi e i benefici delle diverse opzioni terapeutiche disponibili. La scelta della terapia non può essere solo una questione tecnica; il paziente deve poter partecipare attivamente alla decisione, avendo un quadro chiaro delle alternative possibili.
Allo stesso tempo, il ruolo del medico è confermato nella sua responsabilità di scegliere la terapia meno invasiva e più sicura, garantendo al paziente il massimo rispetto della sua salute. Questo si traduce, dunque, in un obbligo di trasparenza, basato su una comunicazione chiara e comprensibile dei pro e contro di ogni possibile trattamento.

 

La sentenza in pratica: diritti e responsabilità

L’importanza di questa sentenza si riflette in tre principi chiave:
1. Centralità del paziente. Il paziente ha il diritto di essere informato su tutte le opzioni di trattamento e di partecipare attivamente alle decisioni riguardanti la sua salute.
2. Responsabilità civile del medico. Il medico deve valutare attentamente rischi e benefici delle terapie e scegliere quella più idonea, considerando non solo il potenziale di guarigione, ma anche il minor rischio di effetti collaterali o danni.
3. Valutazione del nesso causale. Per chiedere un risarcimento, il paziente deve dimostrare che il danno subito è stato causato dalla scelta terapeutica errata. La Corte ha chiarito che la questione cruciale è se una terapia alternativa avrebbe evitato i danni specifici, non semplicemente se avrebbe portato alla guarigione.

 

Una svolta nella tutela dei diritti dei pazienti

La sentenza della Cassazione rappresenta un passo importante per la tutela dei diritti dei pazienti, ponendo un accento significativo sulla scelta della terapia meno invasiva e sicura. In caso di danni dovuti a una scelta terapeutica non appropriata, il medico può essere ritenuto responsabile, riaffermando così il principio di cautela e rispetto per la salute del paziente.

In conclusione, questa pronuncia ribadisce l’importanza di una relazione medico-paziente fondata su fiducia e trasparenza, dove il medico assume un ruolo di guida responsabile e il paziente diventa parte attiva e consapevole delle decisioni riguardanti il proprio percorso terapeutico. La Cassazione segna così un punto fermo in una giurisprudenza che guarda sempre più alla sicurezza del paziente come priorità, contribuendo a consolidare un modello di responsabilità medica attento e moderno.