I contratti di locazione sono negozi giuridici tra il proprietario di un immobile (il locatore) e un inquilino (il conduttore) che stabiliscono i termini e le condizioni per la locazione dell’immobile.
In sostanza questi contratti contengono le regole che governano l’utilizzo dell’immobile da parte del conduttore, come:
- durata;
- canone mensile;
- eventuali spese accessorie;
- modalità di pagamento degli importi dovuti;
- responsabilità del conduttore per eventuali danni all’immobile;
- regole per l’uso dell’immobile (ad esempio, se è consentito fumare o tenere animali domestici) e così via.
Le tipologie di contratti di locazione
In Italia, ci sono diverse tipologie di contratti di locazione, vediamo di seguito i principali.
- Contratti di locazione ad uso abitativo: sono i contratti più comuni per concedere in locazione una casa o un appartamento. Se si tratta di contratti a “canone libero” hanno una durata minima di 4 anni, con rinnovo automatico per un uguale periodo pari a 4 anni; se, invece, sono contratti a “canone concordato” allora il canone è determinato secondo precisi accordi territoriali tra le organizzazioni rappresentative degli inquilini e dei proprietari e la durata della locazione è di 3 anni, con rinnovo automatico per 2 anni.
- Contratti di locazione ad uso transitorio: sono contratti di breve durata, utilizzati per concedere in locazione un immobile per un periodo massimo di 18 mesi, non rinnovabili, in genere per esigenze di lavoro o di studio.
- Contratti di locazione ad uso commerciale: sono contratti con i quali vengono concessi in locazione immobili destinati allo svolgimento di un’attività commerciale, come negozi, uffici, magazzini, ecc.; hanno una durata di almeno 6 anni, anch’essi rinnovabili per un uguale periodo.
È, altresì, importante sottolineare che ogni tipo di contratto ha le proprie specificità e regole da rispettare. Nel caso in cui una delle parti violi gli obblighi contrattuali, è possibile intraprendere azioni legali per tutelare i diritti delle parti coinvolte.
In caso di dubbi o problemi, è sempre consigliabile rivolgersi ad un avvocato specializzato in diritto immobiliare.
Come si registrano questi contratti
In Italia, i contratti di affitto devono essere registrati presso l’Agenzia delle Entrate entro 30 giorni dalla data di stipula.
La registrazione del contratto è obbligatoria e può essere effettuata con diverse modalità: attraverso i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate, richiedendo direttamente la registrazione presso un ufficio territoriale oppure incaricando un soggetto intermediario autorizzato (un professionista, un’associazione di categoria o un Caf).
Per la registrazione del contratto è necessario presentare la seguente documentazione:
- copia del contratto di affitto, firmato da entrambe le parti;
- copia del documento di identità del proprietario e del conduttore;
- copia del codice fiscale del proprietario e del conduttore;
- ricevuta del pagamento dell’imposta di registro e dell’imposta di bollo (se previsti).
L’Agenzia delle Entrate, poi, rilascia una ricevuta di avvenuta registrazione, che dovrà essere conservata per tutta la durata del contratto.