Contratti per colf e badanti

Contratti per colf e badanti

I contratti per colf (collaboratrice familiare) e badanti sono accordi legali tra un datore di lavoro e un dipendente che presta servizio in una casa privata per svolgere attività di pulizia e cura dell’ambiente domestico o per assistere una persona anziana, malata o disabile.

In Italia, il contratto di lavoro per le colf e le badanti è regolato dalla Legge 2 aprile 1958, n. 339 e dal Contratto Collettivo Nazionale per il Lavoro Domestico, deve essere stipulato per iscritto e registrato presso l’INPS (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale).
Il contratto, tra le altre indicazioni, stabilisce:

  •  la durata dell’orario di lavoro;
  •  le mansioni da svolgere;
  •  il periodo di prova;
  •  la retribuzione;
  •  le ferie e i permessi retribuiti;
  •  le tutele in caso di malattia o infortunio sul lavoro;
  •  le modalità di licenziamento.

Gli assistenti familiari sono inquadrati in 4 livelli a ciascuno dei quali corrispondono due parametri retributivi.

Il contratto può essere a tempo determinato o indeterminato.
In ogni caso, è importante che il datore di lavoro e il dipendente rispettino le norme di legge e contrattuali per evitare eventuali sanzioni e problemi legali.

 

Qualche clausola del contratto…

La durata normale dell’orario di lavoro, pattuita tra le parti, prevede un massimo di 10 ore giornaliere, non consecutive, per i lavoratori conviventi (tot. 54 ore settimanali); invece, per quelli non conviventi, la durata è di 8 ore giornaliere non consecutive (tot. 40 ore settimanali distribuite su 5 o 6 giorni).
I lavoratori conviventi hanno diritto a 36 ore di riposo settimanale (24 ore la domenica e 12 ore in altro giorno della settimana); mentre, per i lavoratori non conviventi le ore di riposo sono 24 da sfruttare la domenica.

Al lavoratore può essere richiesta una prestazione lavorativa oltre l’orario stabilito, senza però mai pregiudicare il riposo giornaliero. La retribuzione del lavoro straordinario è maggiorata del 25, 50 o 60% in base all’orario e giornata in cui si svolge lo straordinario.

Per ogni anno di servizio presso lo stesso datore di lavoro, il lavoratore ha diritto ad un periodo di ferie di 26 giorni lavorativi, i quali hanno carattere continuativo ed è possibile concordare di frazionarle in due periodi l’anno.
Inoltre, i lavoratori hanno diritto a permessi individuali retribuiti per un totale di 12 o 16 ore annue a seconda che il lavoratore sia convivente o meno: questo per visite mediche, motivi familiari o di studio e incombenze varie.

Per il contratto di lavoro domestico a tempo determinato si può avere una durata maggiore ai 12 mesi solo se si inserisce una precisa causale. Il termine del contratto può essere prorogato fino a 4 volte a condizione che la proroga sia richiesta per ragioni oggettive e la durata iniziale del contratto sia inferiore a 24 mesi.

 

Come assumere colf e badanti

In Italia, assumere un lavoratore domestico comporta l’adempimento di una serie di obblighi legali e fiscali. Ecco i passaggi principali da seguire.
1. Verificare i requisiti: il lavoratore domestico, se straniero, deve essere regolarmente in Italia e avere un permesso di soggiorno valido.
2. Stipulare un contratto di lavoro: deve essere scritto e firmato da entrambe le parti; è possibile utilizzare il modello predisposto dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
3. Comunicare l’assunzione all’INPS: il datore di lavoro deve comunicare all’INPS l’assunzione del lavoratore domestico entro le ore 24 del giorno precedente, anche se festivo, a quello di instaurazione del rapporto di lavoro. La comunicazione può avvenire mediante i servizi telematici come il sito dell’INPS, il numero verde o intermediari abilitati (consulenti, liberi professionisti e associazioni sindacali).
4. Versare i contributi previdenziali e fiscali: il datore di lavoro deve versare i contributi previdenziali e fiscali previsti per il lavoro domestico all’INPS tramite il modello F24.
5. Assicurazione INAIL: il datore di lavoro è tenuto ad assicurare il lavoratore domestico contro gli infortuni sul lavoro tramite l’INAIL (Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro).

In caso di mancato rispetto delle norme, il datore di lavoro rischia sanzioni amministrative e penali.
Per questo motivo, è consigliabile affidarsi ad un avvocato per la gestione delle pratiche burocratiche e per la redazione del contratto di lavoro.